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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1847 e 1849
ER FORNARO FALLITO
Com’aveva d’annajje a cquer Mammoccio?
J’è ita che in tre anni e cquarche mmese
S’è vennuta la robba der paese
E a Roma ha bbastonato er forn’a ssoccio.
Sin che de sugo ce n’è stato un goccio
L’ha spremuto da prencipe Bborghese,
E a ffuria de spropositi e de spese
Poi j’e ttoccato a ddì: semo a ccartoccio.
La gran risorta sua nu la sai, Teta?
Pijjà in piazza quadrini su li fonni
E ddàlli su le punte de le deta.
Nun te pare un bonissimo interresse?
Questi cqui ssò gguadaggni monni monni
Com’er pijjà da tesse pe’ ddà a ttesse.
28 febbraio 1847
Note
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