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La zitella La Ronza
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

ER MADRIMOMIO SICURO.

     Tu nun capisco indov’abbi la testa.
Hai tanta fernesia1 de fatte2 sposa,
E nun zai che cqui a Rroma nun c’è ccosa
Che ssii cosa più ffascile de questa.

     Vòi marito? E tu àrzete3 la vesta,
Pijjete in corpo una zeppa-bbrodosa,4
Eppoi va’ ddar Curato, e ddijje,5 Rosa:
«Padre, ajjutate una zitella onesta».

     Er prete te dirà: «Cche ccos’è stato?».
Tu allora piaggne,6 e ddijje: «Un traditore
De l’innoscenza mia m’ha ingravidato».

     E cqui accusa qualunque che tte cricca;7
Ma abbada,8 pe’ rriusscìnne9 con onore,
D’accusà ssempre una perzona ricca.

14 gennaio 1834

  1. Frenesia.
  2. Di farti.
  3. Alzati.
  4. Vedine il significato nel Son...
  5. Digli.
  6. Piagni.
  7. Qualunque ti cricca: qualunque tu voglia.
  8. Bada.
  9. Riescirne.

Note

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