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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837
ER RITRATTO DER PAPA
Lo so da Tanislao, che cco la cosa1
C’ha a Ppalazzo un fratello scopatore,
È ar caso de conossce2 sora sposa,3
Tutti li peti4 de Nostro Siggnore.
Lui sce farà un tantino de scimosa,5
Se sbajjerà6 ssur nome der pittore;
Ma in fonno er fatto è vvero, sora Rosa,
Com’è vvero che vvoi fate l’amore.
M’ha ariccontato dunque Tanislao
Ch’er Papa s’è vvorzuto7 fà er ritratto
Pe’ ddon Carlo e mmannajjelo a Bbirbao.8
Ma ssiccome è rriusscito un brutto quadro,
Ner mentre s’incassava er Papa ha ffatto:9
“Propio me ne vergogno com’un ladro.„
3 gennaio 1837
- ↑ Pel motivo.
- ↑ Di conoscere.
- ↑ Signora sposa. Spósa pronuncialo colla o chiusa.
- ↑ Tutti i minuti particolari.
- ↑ Ci farà un pocolino di giunta. Cimosa è il vivagno dei tessuti.
- ↑ Si sbaglierà, semplicemente: “sbaglierà.„
- ↑ Si è voluto fare.
- ↑ Mandarglielo a Bilbao.
- ↑ Ha detto.
Note
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