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L'Omo Er cucchiere e 'r cavarcante
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

comunemente: Tu pòi piscià a letto, e ddì dd’avé ssudato; ovvero: Tu piscia a letto, e ppoî di’ ch’hai sudato.]      3 Averlo.      4 Gli fece hȃh: spirò sopra a lui il suo alito.      5 [Fantoccino.]      6 Vivere.      7 Pure.


ER TRAGHETTO

     Ahàggnola!1 a la fine te sciò ttrova2
A ppreparamme3 er barzimo4 der corno!
Ma ttanto e ttanto me credevi ssciorno5
De nun capillo6 cquà ccosa se7 cova?

     Sputa:8 chi è cquello c’a la Cchiesa-nova
Un quarto fà tte ronneggiava9 intorno?
Eppoi entrò cco tté llì accant’ar forno
Da quella donna c’arivenne10 l’ova?

     Io ve vedevo, sai? Lui chiotto chiotto
A vvienitte a le tacche,11 e ttu a gguardallo
Co la coda dell’occhi pe’ dde sotto.

     E mmó ccosa sarebbe sto bbarbotto?12
Fussi13 quarche ttumore da riontallo14
Come jjeri coll’ojjo der cazzotto!15


Roma, 20 novembre 1831 - Der medemo

  1. Esclamazione propria di chi gode aver trovato ciò che cercava.
  2. Ti ci ho trovata.
  3. Prepararmi.
  4. Balzamo.
  5. Stolido.
  6. Da non capirlo.
  7. Si.
  8. Confessa, parla.
  9. Rondeggiare: far la ronda.
  10. Che rivende.
  11. A venirti alle tacche: a seguirti da presso.
  12. Questo borbottio.
  13. Fosse mai.
  14. Da riontarlo: riungerlo.
  15. Coll’olio dei pugni.

Note

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