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Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Marcello Giovanetti
IX
LA CORTIGIANA FRUSTATA
Era esposta ai flagelli Eurilla mia,
per lieve colpa condennata rea;
ma fra l’ombra del duol che l’avvolgea
il Sol di sua bellezza anco apparia.
E mentre in lei, da man nocente e ria,
tempesta di percosse aspra piovea,
quanti gigli sugli omeri abbattea
quella tempesta, tante rose apria.
Chi sa che, mosso Amor da’ miei lamenti,
per punir di costei l’empio rigore,
la mia tormentatrice or non tormenti?
Ma qual gloria sperar potea maggiore?
Diranno ormai l’innamorate genti:
— Questa è la bella martire d’Amore. —
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