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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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XI
Di un prete che ignorava il giorno
della solennità delle Palme.
È aello un borgo, molto campestre, ne’ nostri Appennini; in esso abitava un certo prete, più rozzo e più ignorante degli stessi paesani; e siccome non conosceva egli le tempora e le stagioni dell’anno, così mai al
popolo annunziò la quaresima. Venne costui a Terranova per il mercato che ivi si tiene il sabato prima della festa delle Palme; vide i preti che preparavano i rami d’olivo e le piccole palme per il dì seguente, e meravigliato prima della cosa, conobbe di poi l’error suo e che la quaresima era passata senza che i parrocchiani suoi l’avessero osservata. Tornò al suo borgo, preparò i rami e le palme per il dì veniente, e la domenica, convocati i fedeli: “Oggi, disse, è il giorno, che per uso si dànno i rami d’olivo e le palme; fra otto dì è la Pasqua; non dovremo adunque quest’anno protrarre a lungo i digiuni, poichè per questa settimana soltanto s’ha a far penitenza; ed eccovi la ragione: fu quest’anno il carnevale tardissimo e lento a cagion del freddo, e perchè il viaggio per questi monti gli fu difficile per l’asperità de’ sentieri, per questo la quaresima faticò e stentò a venire e non potè recar seco che una settimana sola, avendo lasciate le altre per via; venite adunque alla confessione in questo po’ di tempo che vi rimane, e fate tutti penitenza.”