< Facezie (Poggio Bracciolini)
Questo testo è stato riletto e controllato.
Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
CLIV. Di un prete che chiese la decima ad una giovane
153 155

CLIV

Di un prete che chiese la decima ad una giovane.


A bruges, che è una gran città d’Occidente, una giovane molto inesperta confessava un giorno i suoi peccati al prete della sua parrocchia. E questi, fra le altre cose, le chiese ancora se avesse sempre pagate le decime al piovano, e la persuase che queste si dovevano dare anche nella parte cui ha diritto il marito; e la giovane, per non aver da essere debitrice di nulla ad alcuno, lo contentò immantinente. Tornò essa a casa più tardi del solito, e al marito, che glie ne chiese la ragione, disse senza alcun timore ciò che era avvenuto. Il marito finse di non darsene per inteso e dopo quattro giorni invitò a pranzo il prete, insieme con molti amici perchè la cosa fosse meglio conosciuta; e quando furono a tavola, narrò la storia, e rivolto al prete: “Poichè, gli disse, voi dovete avere le decime su tutte le cose di mia moglie, abbiatevi dunque anche queste,” e così dicendo, pose sotto la faccia del prete, che non si moveva, un vaso pieno di sterco e di urina della moglie, e lo costrinse a mangiare.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.