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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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III
Di Bonaccio de’ Guasci che s’alzava tardi da letto.
Bonaccio de’ Guasci, giovane di animo lieto, mentre eravamo a Costanza, sempre tardi sorgeva dal letto. E
quando gli amici suoi gli rimproveravano questa pigrizia e gli chiedevano che mai nel letto facesse, egli sorridendo rispondea: “Ascolto la contesa di due litiganti; al mattino quando mi sveglio son presso a me due figure di donna, la sollecitudine e la pigrizia: quella m’esorta ad alzarmi, a muovermi, a non passare il mio giorno nel letto; questa la riprende e mi consiglia a non muovermi, poichè fuori è freddo ed è migliore il calore del letto, e il corpo abbisogna di riposo, nè si può lavorare sempre. La prima ripete le sue ragioni; e così, poichè è lungo l’alterco fra loro e la disputa, io, giudice equo, non piego nè dall’una parte nè dall’altra, ascolto i contendenti, aspetto che si pongan d’accordo. Ed è così che m’alzo tardi, aspettando che sia composta la lite.”