< Fatalità (1895)
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Non posso
Madre operaia Fantasmi

NON POSSO.


Perchè, quando con dolce e malïardo
Labbro mi narri di tua vita errante,
3L’innamorato e cerulo tuo sguardo
Par che tutto mi sugga il cor pulsante?...
No, non chiamarmi ai morti sogni e ai baci....
                    6Non posso, taci!...

Quando, raccolta e pensierosa, ascolto
La voce tua che come un’arpa vibra,
9Perchè sale una vampa a te sul volto,
Corre un brivido a me per ogni fibra?...
No, non chiamarmi ai morti sogni e ai baci....
                    12Non posso, taci!...

Altro fato m’incalza. — Oh, mai nell’ora
Voluttüosa in cui tutto s’oblìa,
15E nel delirio rapida s’infiora,
Labbro d’amante mi dirà: Sei mia.
Su la mia bocca giovanile e pura
                    18Bacio è sciagura.

Tu mai non pensi l’amor mio?... Raggiante
Luce sarebbe di gioia e di gloria,
21Riso di giovinezza trionfante,
Inno di speme e canto di vittoria;
D’anima e di pensier, di mente e d’ossa
                    24Magica scossa.

E pur, vedi, ti scaccio e m’allontano,
Rigida e casta, ne la notte fonda;
27Non mi chieder perchè di questo strano
Tirannico mister che mi circonda;
Non richiamarmi ai morti sogni e ai baci....
                    30Non posso, taci!...

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