< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Del Cane, e l'Asino
Dell'Aquila, ed il Pavone Di un Povero, che trovò un Tesoro

Del Cane, e l’Asino. 333.


I
l Cane faceva compagnia all’Asino, che portava un sacco di pane ad un luogo, dove erano molti poveri; nel viaggio venne fame all’uno, e all’altro. L’Asino si pose a pascer l’erba, e il Cane dimandò all’Asino, che gli dasse un poco di pane. L’Asino lo digrignava, e gli diceva, che mangiasse l’erba con lui. Tra questi parlanti, ecco un Lupo; l’Asino disse: O compagno Cane aiutami di grazia, che il Lupo non mi ammazzi, se tu ti volti contra lui so certo ch’egli fuggirà; rispose il Cane. Ora tu mi chiami, che io ti ajuti, e mai non mi hai voluto dare un poco di pane, va in tua mal’ora, ch’io non voglio più tal compagno e lo lasciò mangiare dal Lupo.

Sentenza della favola.

La favola dimostra, che non dobbiamo disprezzare alcuno, che gli non sarà tanto inutile, e vano, che a qualche nostro bisogno non ne possi ajutare.

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