< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Dell'Agnello, ed il Lupo
Del Marito, e la Moglie Il Grancio, e la Volpe

Dell’Agnello, ed il Lupo. 75.


L’
Agnello fuori della Mandra lasciato, dal perseguitato: ed egli a quello voltatosi disse: O Lupo, perchè io ho da essere tuo pasto, acciocchè io muoja contento, suona un poco la Zampogna, il Lupo cominciò a suonare, e l’Agnello a ballare, la qual cosa sentendo i Cani, cominciarono a seguitarlo, ed esso rivolto all’Agnello, disse: Mi sta bene, io son cuoco, ed ho voluto esser musico.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che quelli, che lasciano le cose alle quali sono atti, e vogliono fare altro, meritamente patiscono l’avversità.


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