< Favole di Esopo
Questo testo è stato riletto e controllato.
Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Dell'Anguilla, e del Serpente
Di una Mosca Dell'Asino, Simia, e Talpa

Dell’Anguilla, e del Serpente. 272.


L’
Anguilla disse al Serpente: Perchè essendo noi quasi simili, e parenti, più tosto gli uomini seguono me, che te? Il Serpente rispose: Perchè di ognun, che mi offende, io mi vendico.

Sentenza della favola.

La favola significa che quelli, che si vendicato, sono meno offesi da altri.


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.