< Favole di Esopo
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Della Cornacchia, e della Pecora
◄ | Di un fanciullo, e di alcuni Villani | Del Pavone, e del Rosignuolo | ► |
Della Cornacchia, e della Pecora. 158.
L
a Cornacchia stava sul dorso della Pecora, e gridava forte, alla quale disse la Pecora: Se tu facessi al Cane quel che fai a me, mal per te. La Cornacchia rispose, So ben io quel che fo, sono amica a crudel, e a placidi son nimica.
Sentenza della favola.
Moralità. Ad un uomo, quieto, e benigno facilmente si fa ingiuria, ma ad un uomo feroce non così, perchè è sempre riguardato.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.