< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Delle Rane, e loro Re
Della Rondinella, ed altri ucelli Delle Colombe, e lo Sparviero

Delle Rane, e loro Re. 122.


L
e Rane, essendo libere, domandarono a Giove, che dasse loro un Re. Giove si rideva della lor pazzia. Quelle di nuovo lo pregarono, infin che Giove satisfacendo alle lor voglie loro mandò un truve il qual cascando con gran rumore nel Fiume, tutte le Rane sbigottì. Elle onorando il loro Re, a poco a poco innanzi gli andarono. Ma vedendolo così fermo stare, cominciarono a sprezzarlo, e talmente che di nuovo pregarono Giove, che gli avesse dato un Re il quale fosse stato gagliardo, e forte. Giove gli mandò una Cicogna, la quale caminando per le paludi, quante Rane trovava tutte le mangiava. Di questa crudeltà si lamentarono Rane, ed oggidì ancora si lamentano, e la notte, quando la Cicogna è andata a dormire, con ranco parlare si lamentano a Giove, il quale poichè non hanno voluto un Re benigno, e mansueto, vuole, che ne abbino un crudele, ed inumano.

Sentenza della favola.

Moralità. Avviene alla plebe, come alle Rane, che se hanno un Re mansueto, dicono, che è tristo, lodando la benignità del primo. Questo avviene, perchè sempre odiano le cose presenti, e desiderano le nuove.


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