< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di Mercurio, e uno Statuario
Di una Simia, e il Delfino Di un Mercurio, e Tiresia indovinatore

Di Mercurio, e uno Statuario. 71.


V
olendo sapere Mercurio, come fosse stimato fra uomini, andò a casa d’uno Statuario in forma di donna, e vedendo una Statua di Giove dimandò per quanto si poteva comperare. Rispose colui? Per cento scudi, poi disse: Quanto la Statua di Mercurio, e Giugnone: e disse più, che di quella di Giove. Da poi vedendo la sua Statua, pensò, che per esser egli nunzio degli Dei, sopra il guadagno fosse tenuto, in gran prezzo appresso gli uomini, e dimandò della sua. Allora lo Statuario rispose: Se tu vuoi comperare questi altri due, quella di Mercurio te la donarò.

Sentenza della favola.

La favola significa un’uomo vanaglorioso essere poco stimato.


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