< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di due Cani
Di un Mercurio, e Tiresia indovinatore Del Marito, e la Moglie

Di due Cani. 73.


A
vendo uno due Cani, a uno insegnò andare a Caccia, ed all’altro a guardare in casa. E quando il Cacciatore pigliava qualche cosa, ne dava parte al guardiano; onde il Cacciatore s’attristava dicendo, che egli di continuo andava a caccia a gran fatica, e quell’altro nulla facendo si nutriva delle sue fatiche. Rispose il guardiano: Non mi riprendere, che in questo non ho colpa alcuna, ma il Padrone, che non m’ha insegnato sì dura fatica, ma di mangiar la fatica altrui.

Sentenza della favola.

Questa favola significa, che quelli giovani, che non sanno fare alcuna cosa, non sono da esser ripresi, ma i loro parenti, che non gli hanno insegnato.

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