< Favole di Esopo
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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di un Vecchio, e di un Giovane
Di un Giovine, ed un Lupo Del Rosignuolo, e dello Sparviero (2)

Di un Vecchio, e di un Giovane. 320.


U
n Vecchio aveva una Pianta di bei Pomi in un suo Orto. Un giorno vide un Giovane su la Pianta, che coglieva i suoi Pomi, e cominciò con buone parole a pregarlo che volesse lasciarli stare, e discendere dalla pianta. Il giovane si burlava delle sue

parole, e seguitava a coglierli, il Vecchio vedendo, che le parole non valevano, disse fra se. Io sempre ho inteso, che la virtù consiste nelle parole, nell’erbe, e nelle pietre, or se le parole non vagliano, voglio vedere se nell’erbe vi è virtù di cacciar costui. Onde colte dell’erbe egli cominciò a gittargliele; costui, che ancora era su la pianta, ciò vedendo smascellatamente se ne rideva, parendogli, che il Vecchio non poco delirasse. Egli vedendo, che nè le parole, nè l’erbe valevano, volle vedere se le pietre avevano tal virtù, e raccoltane un buon numero, cominciò a tirargli di buone sassate, le quali il Giovane vedendo, e sentendo, discendendo dall’Albore, quanto più presto puotè si tolse fuori dell’Orto, e così quel, che non poterono far le parole, nè l’erbe, lo fecero le buone sassate, ancorchè venate da mano poco gagliarda.

Sentenza della favola.

Questa favola dimostra, che l’uomo savio deve tentare tutte le vie, prima, che venghi all’armi.


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