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Diman che festo è 'l dì, col crin ripieno
Questo testo fa parte della raccolta Antonino Galeani

I

IL PERICOLO

     Festeggiano le squille, Egle, a vicenda,
ritorna a queste ville il dí festivo;
a’ nostri balli il cittadin lascivo
verrá pomposo, onde l’incaute accenda.
     D’Amarilli tu sai: pria ch’ei te prenda,
prendi tu lui, piú di lei cauta, a schivo;
diman fia ’l suo partir, s’oggi è l’arrivo,
ch’a varïar piacer sempr’è che attenda.
     Nol mirar, se di sete ei coloreggia;
nol curar, se col piede or gira or striscia;
nol sentir, se con man molle tasteggia.
     Anch’ella agile al moto, al tatto liscia,
e varïata di color pompeggia,
ma velenosa è poi su ’l fin la biscia.

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