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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Vincenzo Leonio


III


Filli, poc’anzi Alcon sotto quell’Orno
     Alto cantò, che l’immutabil fato
     Vuol, che quanto una volta al Mondo è stato
     All’antico esser suo faccia ritorno.
5Perchè rivolto il Ciel di stelle adorno
     Là, dove il noto a lui primier fu dato,
     Ricominciar vedrassi il corso usato,
     E i primi affetti rinnovar d’intorno.
Torneran queste chiare onde tranquille,
     10Questi fior, questi augelli, queste piante,
     E saranno altre volte Uranio, e Fille:
Oh me felice, appien, se ’l tuo sembiante
     Io rivedrò dopo mill’anni, e mille,
     E tornerò del tuo bel volto amante!

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