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Giulia conoscea veramente che la reina l’amava molto, e da grande amore procedeano queste parole, le quali vere la reina le diceva, ond’ella incominciò a riprender conforto e a porre termine alle sue lagrime. E per fuggire ozio, il quale di trista memorazione de’ suoi danni l’era cagione, con le propie mani lavorando, sovente faceva di seta nobilissime tele di diverse imagini figurate, allato alle quali, o misera Aragne, le tue sarebbero parute offuscate da nebulose macchie, come altra volta parvero, quando con Pallade avesti ardire di lavorare a pruova. Queste opere aveano sanza fine multiplicato l’amore della reina in lei, però che molto in simili cose si dilettava. Onde, come l’amore, così l’onore a lei e alle sue compagne multiplicare fece.