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Non parve a Pluto avere ancora fornito il suo iniquo proponimento posto ch’egli avesse con le sue false parole commosse l’occidentali rabbie sopra gl’innocenti romani; ma poi ch’egli ebbe nel cospetto del re Felice lasciato vilmente disfatto il falso corpo, un’altra volta riprese vana forma d’una giovane damigella di Giulia chiamata Glorizia, la quale con lei ancora viva dimorava, e con sollicito passo entrò nell’ampio circuito delle romane mura. E già Calisto mostrando le sue luci, tacitamente, disciolti i capelli, entrò negli alti palagi di Lelio, stracciandosi tutta; ne’ quali poi che ella fu ricevuta dal padre del morto Lelio e da’ cari fratelli di Giulia, i quali, stupefatti tutti di tale accidente, taciti si maravigliavano, forte piangendo così cominciò loro a parlare: