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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro quarto - Capitolo 142
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Conobbe Biancifiore la voce del suo maestro e così rispose: - O caro maestro, rallegrati, e credi fermamente ciò ch’io ti parlo: il tuo Florio e io viviamo nelle cocenti fiamme da niuna cosa offesi. Ond’io ti priego per quello amore che già mi portasti, la nostra liberazione affretta, acciò che di noi la paura si parta, e possiamo con voi di tale pericolo campati rallegrarci. Io ardo più di vederti che non fanno le accese legne preste per li nostri danni. Gl’iddii benivoli a noi ci hanno graziosa fortuna promessa per inanzi, e sanza fallo salute: però il vivere vi sia caro -.
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