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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro quarto - Capitolo 41
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Rispose allora la donna: - Gentil reina, vera cosa è che amore, ov’egli moderatamente dimora, temenza e vergogna conviene che ci sia, ma là ove egli in tanta quantità abonda, che agli occhi dei più savi leva la vista, come già qui per adietro si disse, dico che temenza non ci ha luogo, ma i movimenti di chi ciò sente sono secondo che egli sospigne: e però quella giovane, vedendosi inanzi il suo disio, tanto s’accese, che, abandonata ogni vergogna, corse a quello di che era sì forte stimolata, che avanti sostenere non potea. L’altra, non tanto infiammata, servò più gli amorosi termini, vergognandosi, e rimanendo come voi dite. Dunque quella più ama e più dovrà essere amata -.
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