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Giovanni Boccaccio - Filocolo (1336)
Libro terzo - Capitolo 15
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Florio, il quale sentiva in sé graziose parole all’animo innamorato, che di quelle avea bisogno, con men dolente viso così rispose: - Amici, a’ subiti accidenti male si puote argomentare. Ma che che ’l mio padre si deggia fare, io pur m’ingegnerò di prendere il vostro consiglio, cacciando da me il dolore delle non presenti cose -. E questo detto, si dirizzarono tutti; e uscendo del giardino, per le stelle che già il cielo aveano de’ loro lumi dipinto, tornarono quasi contenti alle loro camere.
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