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Tornarono i due cavalieri al re, e chiaramente ogni cosa udita da’ padroni gli narrarono. A’ quali il re disse: - Tornate ad essi e domandateli se essi volessero una bellissima giovane comperare, la quale innumerabile tesoro ho cara, e con la risposta tacitamente tornate -. Ripresero i cavalieri il cammino, e, ricevuti con amorosi accoglimenti, a’ mercatanti la loro ambasciata contarono aggiungendo che dalla bella giovane inverso la reale maestà grandissimo fallo era stato commesso, per lo quale morte meritava - ma il signore, pietoso della sua bellezza, non ha voluto privarla di vita: ma, acciò che il fallo non rimanga impunito, la vuole vendere, come contato v’abbiamo -. A cui i mercatanti risposero ciò molto piacere loro: e se bella era quanto contavano, nullo migliore comperatore d’essi se ne troverebbe. - Adunque - disse Asmenio - arrecate i vostri tesori e venite con noi, acciò che voi veggiate che quello che vi diciamo è vero -.