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Caricati i mercatanti i loro tesori, e presi molti loro cari gioielli, con li due cavalieri se ne vennero a Marmorina, ove dal re onorevolmente ricevuti furono. E quando tempo parve al re di volere che essi vedessero Biancifiore, egli disse alla reina: - Va e fa venire la giovane -. Al cui comandamento la reina andata in una camera ove Biancifiore era, disse: - O bella giovane, rallegrati, che picciolo spazio di tempo è a passare che il tuo Florio sarà qui; e però adornati, acciò che tu gli possi andare davanti e fargli festa, e che egli non gli paia che le tue bellezze sieno mancate -. Corse al cuore di Biancifiore una subita letizia, udendo le false parole, e per poco non il cuore, abandonato dalle interiori forze, corse di fuori a mostrare festa, per debolezza perì. Ma poi, quelle tornate ciascuna nel suo luogo furono, Biancifiore s’andò ad ornare. Ella i dorati capelli con sottile artificio mise nel dovuto stile, e, sé di nobilissimi vestimenti vestita, sopra la testa si puose una bella e leggiadra coronetta, e con lieti sembianti cominciò ad attendere, disiderosa d’udire dire: "Ecco Florio!".