< Fiore
Questo testo è completo.
Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
CCIV
CCIII CCV

CCIV

Vergogna e Paura.

     Po’ sentí ’l fatto Vergogna e Paura,
quand’ell’udiron quel villan gridare,
ciascuna sí vi corse a lui aitare,
4e quello Schifo molto s’assicura.
Iddio e tutti i Santi ciascun giura
ched elle ’l mi faranno comperare:
allor ciascun mi cominciò a buttare;
8molto mi fecer dispett’e ladura.1
     E disson ch’i’ avea troppo fallato,
po’ che Bellaccoglienza per su’ onore
11e lei e ’l suo m’avea abbandonato,
ched i’ pensava d’imbolarle il fiore.
Dritt’era ch’i’ ne fosse gastigato,
14sí ch’i’ ne stesse ma’ sempre in dolore.

Note

  1. [p. 382 modifica]son. 204, v. 8. La sicura correzione (le stampe «dispettela dura») fu proposta, indipendentemente, dal Bertoni e dallo Zingarelli.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.