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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
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LXXIX LXXXI

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Costretta-Astinenza.

     Astinenza-Costretta venne avanti,
e disse: «E’ vien con meco in compagnia,
ché sanza lui civir non mi poria,
4tanto non pregherei né Die né Santi;
e me e sé governa co’ sembianti
che gl’insegnò sua madre Ipocresia.
I’ porto il manto di Pappalardia
8per piú tosto venir a tempo a’ guanti.
     E cosí tra noi due ci governiamo,
e nostra vita dimeniam gioiosa,
11sanza dir cosa mai che noi pensiamo.
La cera nostra par molto pietosa,
ma non è mal nessun che non pensiamo.
14Ben paiam noi gente relegiosa!».

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