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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
LXXXI
LXXX LXXXII

LXXXI

Dio d’amor e Falsembiante.

     Lo Dio d’amor sorrise quando udio
Astinenza-Costretta sí parlare,
e disse: «Qui ha gente d’alt’affare!
4Di’, Falsembiante, se t’aiuti Iddio,
s’i’ ti ritegno del consiglio mio,
mi potrò io in te punto fidare?».
— «Segnor mio, sí, di nulla non dottare,
8ch’altro ch’a lealtá ma’ non pens’io.»
     — «Dunqu’è cotesto contra tua natura.»
— «Veracemente ciò è veritate,
11ma tuttor vi mettete in avventura!
Ma’ il lupo di sua pelle non gittate,
no gli farete tanto di laidura,
14se voi imprima no llo scorticate.»

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