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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
LXXXIX
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Falsembiante.

     «I’ sí mi sto con que’ religïosi,
religïosi no, se non in vista,
che fan la cera lor pensosa e trista
4per parer a le genti piú pietosi;
e sí si mostran molto soffrettosi
e ’n tapinando ciaschedun acquista:
sí che per ciò mi piace lor amista
8ch’a barattar son tutti curïosi.
     Po’ vanno procacciando l’accontanze
di ricche genti e vannole seguendo,
11e sí voglion mangiar le gran pietanze,
e prezïosi vin vanno bevendo.
E queste son le lor grandi astinanze!
14Po’ van la povertá altrui abbellendo.»

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