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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
X
IX XI

X

L’Amante.

     Udendo che Ragion mi gastigava
perch’i’ al Die d’amor era ’nservito,
di ched i’ era forte impalidito
4e sol perch’io a lui troppo pensava,
i’ le dissi: «Ragion, e’ non mi grava
su’ mal, ch’i’ ne sarò tosto guerito,
ché questo mio signor l’ho m’ha gradito»,
8e ch’era folle se piú ne parlava:
     «chéd i’ son fermo pur di far su’ grado,
perciò che mi promise fermamente
11ched e’ mi metterebbe in alto grado,
sed i’ ’l servisse bene e lealmente»;
per che di lei i’ non pregiava un dado,
14né su’ consiglio i’ non teneva a niente.1

Note

  1. [p. 381 modifica]son. 10, v. 14. Il ms. e le stampe «a mente».

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