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Dante Alighieri - Il Fiore (XIII secolo)
XXXIV
XXXIII XXXV

XXXIV

L’Amante.

     Pianto, sospiri, pensieri e affrizione
ebbi vernando in quel salvaggio loco,
che pena del ninferno è riso e gioco
4ver quella ch’i’ soffersi a la stagione:
ch’Amor mi mise a tal distruzione
che non mi diè soggiorno assa’ né poco;
un’or mi tenne in ghiaccio, un’altra ’n foco
8molto m’attenne ben sua promessione!
     Ma non di gioia né di nodrimento;
ch’e’ di speranza mi dovea nodrire
11insin ched e’ mi desse giuggiamento:
digiunar me ne fece, a ver vo’ dire!
Ma davami gran pezze di tormento,
14con salsa stemperata di languire.

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