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Dell'aure agli urti inestinguibil face Giá del torbido mar l'ira spumante
Questo testo fa parte della raccolta Antonio Muscettola

VIII

IL MIRACOLO DELLE ROSE E GLI SPOSI CASTI

     Fremea stridendo e da caverne alpine
sciogliea fiero aquilon l’ali nevose
e, distruggendo i fior, su piagge erbose
nembi scotea di congelate brine;
     quando, di casto letto entro il confine,
a bearsi correan alme amorose;
ed ecco, al giunger loro, aure odorose
non vedute esalar rose divine.
     Fugge il senso lascivo a quell’odore,
e ’l caro sposo e la donzella amata
alla verginitá sacrano il core.
     Oh del vano piacer diva mal nata,
t’è la rosa fatal! Da questo fiore
fosti un tempo ferita e poi fugata.

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