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 Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Redi
XXIV
Già la civetta preparata, e il fischio,
     Amore aveva, ed il turcasso pieno
     Di verghe infette di tenace vischio,
     E d’amoroso incognito veleno.
5E perchè fosse ai cuor più grave il rischio,
     Lacci, e zimbelli racchiudea nel seno,
     E reti d’un color cangiante e mischio
     Tutto lo zaino suo ingombro avièno.
E quindi al bosco ad ucccellare uscito
     10Il malvagio, e perverso uccellatore,
     Prese di cuori un numero infinito.
Altri uccise di fatto, altri in orrore
     Chiuse di ferrea gabbia; e a questi unito
     Or piange, e piangerà sempre il mio cuore.
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