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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


G
IOIOSAMENTE canto,

E vivo in allegranza,
          Chè per la vostra amanza,
          4Madonna, gran gio’ sento:
          S’eo travagliai cotanto,
          Or aggio riposanza,
          Ben aggia disianza
          8Che viene a compimento;
          Che tutto mal talento — torna in gioi’
          Quandunque l’allegranza vien di poi.
          Ond’io m’allegro di grande ardimento;
          12Un giorno viene che val più di cento.
     Ben passa rosa e fiore
          La vostra fresca cera,
          Lucente più che spera;
          16E la bocca aulitusa
          Più rende aulente aulore
          Che non fa una fera
          Ch’ha nome la pantera,
          20Che in India nasce ed usa.
          Sovr’ogn’altra amorusa — mi parete
          Fontana, che m’ha tolta ognunque sete;
          Perch’io son vostro più leale e fino,
          24Che non è al suo signore l’Assassino.
     Come fontana piena
          Che spande tutta quanta,
          Così lo mio cor canta;

          28Sì fortemente abbonda
          De la gran gioi’, che mena
          Per voi, madonna, tanta,
          Che certamente è tanta,
          32Non ha dove s’asconda;
          E più che augello in frondo — son gioioso.
          E bene posso cantare più amoroso
          Che non cantar giammai null’altro amante
          36Uso di ben amare, o trapassante.
     Ben mi deggio allegrare
          D’Amor, che ’mprimamente
          Ristrinse la mia mente
          40D’amar voi, donna fina.
          Ma più deggio laudare
          Voi, donna conoscente,
          Donde lo mio cor sente
          44La gio’ che mai non fina.
          Chè se tutta Messina — fosse mia,
          Senza voi, donna, niente mi saria.
          Quando con voi a sol mi sto, avvenente,
          48Ogn’altra gioi’ mi par che sia niente.
     La vostra gran beltate
          M’ha fatto, donna, amare;
          E lo vostro ben fare
          52M’ha fatto cantadore.
          Che s’io canto la state
          Quando lo fior appare,
          Non poría ubriare
          56Di cantare — al freddore.
          Così mi tene Amore — ’l cor giulente,
          Chè voi siete la mia donna valente.
          Sollazzo e gioco mai non vene mino:
          60Così v’adoro, come servo, e ’nchino.

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