Questo testo è completo, ma ancora da rileggere.
◄ Er padre pietoso Er galantomo (1831) ►
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

GIROLIMO AR CIRUSICO DE LA CONZOLAZZIONE.1

     Servo, sor Tajjabbò2 e la compaggnia!
Che, annate a ffà un giretto ar Culiseo?3
A pproposito, è vvero che Mmatteo
4V’ha mmannato Noscènzo4 a la curzia?5

     Avessi créso6 a le parole mia
Che jje disse quann’era er giubbileo,7
Nun ze sarìa mo ttrovo in sto scangèo8
8De fàsse scortellà pe’ ggallaria.9

     Ma ggià che cc’è ccascato in ner malanno,
Adesso, sor cirusico mio caro,
L’ariccommanno a vvoi, l’ariccommanno.

     12Nun l’avete da fà pe’ sto somaro,
Ma pe’ cquelle cratùre che nun ciànno
Ggnente che ffà ssi er padre è un cicoriaro.10

Terni, 1 ottobre 1831.



  1. ↑ [Spedale dove si accolgono i feriti per qualunque disgraziato o delittuoso accidente.]
  2. ↑ [Un Tagliabò, fratello del noto professore di clinica medica, era allora chirurgo primoario di quello spedale.]
  3. ↑ [Che è poco discosto dalla Consolazione.]
  4. ↑ Innocenzo.
  5. ↑ Corsia dell’ospedale.
  6. ↑ Se avesse creduto.
  7. ↑ [Quello aperto da Leone XII nel dicembre del 1824.]
  8. ↑ Guaio. [E s’usa popolarmente anche a Firenze.]
  9. ↑ [Per galloria],per ischerzo.
  10. ↑ Stizzoso, permaloso. [Come forse erano allora i cicoriari veri, poveri diavoli per lo più di campagna, costretti dalla propria industria, essi e le loro donne, a bazzicare in città, e perciò fatti segno a’ motteggi e agli scherni della canaglia cittadinesca.]

Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.