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Eschilo - I Persiani (472 a.C.)
Traduzione dal greco di Vittorio Alfieri (XVIII secolo)
Atto Quarto - Scena seconda
Atto IV - Scena prima Atto IV - Scena terza

ATOSSA, CORO


Coro

Quanto, ahi, mi dolse ed i passati nostri
Danni, e i futuri, annoverarmi udendo!

Atossa

Ahi sorte! oh quante mi assaliro a un punto
Doglie in udir di Dario i detti! in cuore
Niun pur men sento penetrar più addentro,
Che la immagin del figlio avvolto in lembi
Cenciosi: oimé! Tosto alla reggia, a trarne
Splendidi ammanti, io vo, con cui mi appresti
Ad incontrare il figlio mio. Niun danno
Mai distorrammi dall’amata prole.

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