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SALMO CI.
1 Di pietade e ragion cantar imprendo,
E te ne vo’ Signor, sacrar i carmi.
S’unque verrai nel regno ad inalzarmi,
Che, promesso da te, quieto attendo,
Con mente saggia allor e cor intero,
Me, la mia casa e reggerò l’impero.
2 Di perfidi consigli ed opre rie,
Sempre gli occhi mi fien e l’alma schiva.
Odio i ribelli e lor vita cattiva:
Nè lascerò ch’alcun presso mi stie:
E darò bando ad ogni pravo core,
N’avrà il reo mai da me grazia o favore.
3 Chi l’altrui fama, con sinistri gridi,
Macchia in segreto, fie da me reciso:
Da me discaccerò l’altero viso
E ’l gonfio cor: ed i leali e fidi,
A cercar gli occhi avrò tuttor intenti,
Per famigliari miei fargli e serventi.
4 Nè mai ne l’ostel mio farà soggiorno,
Chi tesse frodi o finge ne’ sembianti:
Nè ’l mendace potrà starmi davanti:
Che gli empi sterminar, di giorno in giorno,
Dal paese sarà mia real cura,
Per tener del Signor la città pura.