< I Salmi di David (Diodati)
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SALMO XCIX.
SALMO XCVIII SALMO C

SALMO XCIX.

1          Or è pur giunta la felice etade,
     Che ’n man preso ha l’impero
     Il Sovrano Signor, che siede altero
     Su’ Cherubini in sacra Maestade.
     Commosse in umiltade,
     Tremin le genti e sie crollato il mondo,
     Da cima fin in fondo.
2          Egli spiega in Sion quella grandezza,
     Per cui sale eminente
     Sopra qualunque vive in terra gente.
     Del suo tremendo Nome e somma altezza
     Quelle daran contezza:

     E quanto in Santità sie venerando,
     N’andrà sonoro bando.
3          Di questo Re la potenza infinita,
     Per unico diletto,
     S’adopra in dispensar giudizio retto.
     Di drittura leal norma compita
     Egli have stabilita:
     Ed a Iacob tempra, con lance uguale,
     Giusta ragion reale.
4          Or date onore e glorioso vanto
     A Dio, nostro Signore.
     Ciascun a piè del suo scannello adore,
     Perch’esso è solo in veritade santo.
     Già pur in sacro manto
     Mosè ed Aaron i religiosi uffizi
     Fer de’ suo’ sacrifizi.
5          Anche fra quei che ’l suo Nome invocaro,
     Fu Samuel gradito:
     E dal Signor volentier esaudito
     Fu l’umil priego, ch’a lui dirizzaro.
     Esso, in sermone chiaro,
     Da la nube le sue leggi lor diede,
     Ch’essi osservaro in fede.
6          O Dio nostro e Signor, l’orecchie attente
     A’ lor gridi porgesti:
     A’ lor misfatti spesso grazia festi,
     Le lor colpe punisti anche sovente.
     Laudatel altamente:
     E lui, perfetto in ogni santitate,
     In Sion adorate.

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