< I Salmi di David (Diodati)
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SALMO XI SALMO XIII

SALMO XII.

1          Per tempo omai, Signor, porgi salute,
     Che de la santa gente
     Son le reliquie spente.
     Manca di verità l’alma virtute
     Infra ’l legnaggio uman; menzogne astute
     Ragiona l’uno a l’altro.
     Del cor infido e scaltro
     Tempra l’insidie la favella dolce,
     E lusinghiera molce.
2          L’adulatrici labbra il gran Signore
     Mozzi pure, e divella
     La lingua altera e fella
     Di color, che ’l nefando insano errore

     Del cor, sfrenan la bocca a sfogar fuore.
     E restar al di sopra,
     Dicon sarà pur opra
     De le labbra appo noi che ciascun tiene;
     Non v’è chi ci raffrene.
3          Ma, per lo strazio dispietato e ’l guasto
     De’ poveri languenti,
     E’ lor gridi stridenti,
     Dirà il Signor, schifo di tanto fasto,
     Or mi levo a salvar d’ogni contrasto
     Color, contra cui audace,
     La caterva fallace
     Spira fiati maligni e lacci tende,
     E di sparlar imprende.
4          Son le parole pur de la divina
     Bocca purgate e nette
     Qual argento, che sette
     Volte cuoce il crogiuol, scevra e raffina.
     In perpetuo a salvar color t’inchina,
     Signor, dal popol rio.
     Che gli empi, a lor disio,
     Sciolti scorron, qualor seggon sublimi
     Gli uomini infami ed imi.

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