< I Salmi di David (Diodati)
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SALMO XXXIX SALMO XLI

SALMO XL.

1          Col cor erto e sospeso,
     Ho del Signor atteso
     L’aiuto disiato.
     Infin al grido mio
     Ei porse orecchio pio,
     Inverso me chinato.
2          Del fango pantanoso,
     Del fosso ruinoso,
     Mi trasse da l’orrore.
     I piedi m’ha rizzati,
     E sul sasso fermati,
     D’ogni periglio fuore.
3          Ed un novello canto,
     Per la sua gloria e vanto,
     Ne la bocca mi diede.
     Ciò da molti veduto,
     Egli sarà temuto,
     Con vivo zelo e fede.
4          Oh, quant’è l’uom beato
     Che nel Signor fondato
     S’erge in vivace spene!
     Nè riguarda agli altieri,
     C’han vôlti i lor pensieri
     A vanità terrene.
5          I tuo’ fatti ammirandi,
     Sono, o Dio, molti e grandi.
     Ciò che per noi tu pensi
     È fuor di paragone:
     S’io ne vo’ far ragione,
     Vi perdo e senno e sensi.
6          Nè ti sono ostie care,
     N’offerte su l’altare:

     Dischiuso m’hai l’orecchio.
     Nè per la colpa e vizio,
     Di bruto sacrifizio,
     Richiedi l’apparecchio.
7          Allor, d’acceso petto,
     A te, Signor, ho detto,
     Ecco a servirti i’ vegno.
     Ciò che le sacre carte
     Dettano a parte a parte
     Scritto per me lo tegno.
8          Nel far il tuo volere,
     È posto ’l mio piacere,
     O Dio, che ’n fede adoro.
     E la tua Legge ascondo
     Del cor ne l’imo fondo,
     Qual caro mio tesoro.
9          Ne l’adunata chiesa
     Fo di vantar impresa
     La leal tua giustizia.
     Le labbra non raffreno,
     Ch’io non l’esalti a pieno.
     Ben n’hai, Signor, notizia.
10          Nel cor non ho celate
     Tua grazia ed equitate,
     N’ogni altra tua virtute.
     Ho fatta illustre e nota,
     Fra gran gente devota,
     La tua fede e salute.
11          Or, non mi sie disdetta
     La tua pietà perfetta,
     Signor, mio Redentore
     Siemi riparo e guida
     La verità tua fida,
     E l’almo tuo favore.
12          Traboccate ruine
     Di mali, senza fine

     M’han d’ogn’intorno cinto.
     Da la mie colpe fiere
     Conteso m’è il vedere,
     Sì sono ingombro e vinto.
13          Più che ’n testa capelli,
     Son gli atti mie’ ribelli,
     E n’ho l’alma smarrita.
     O Signor, a mio scampo
     Accorri fuori in campo
     E mi sostieni in vita.
14          Chi cerca darmi morte
     Altro non ne riporte
     Che scorno e vitupero.
     Vergogna cacci e appanni
     Chi ne’ mie’ mali e danni
     Prende sollazzo altero.
15          Da te distrutto pera,
     Chi ’n mordace maniera
     Di me beffe si face:
     E paghi ’l giusto fio,
     De l’empio scherno e rio,
     Con che m’assale audace.
16          Ma faccia lieta festa
     Chi, con la mente desta,
     Ti va cercando ognora.
     Chi la tua salute ama
     Snodi, a tua lode e fama,
     Tuttor canzon sonora.
17          Povero son doglioso,
     Ma ’l Signor grazioso
     Have di me la cura.
     Sempre salvato m’hai,
     Dammi ora, in tanti guai,
     Pronta aita e sicura.

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