< I Salmi di David (Diodati)
Questo testo è stato riletto e controllato.
SALMO XXIX.
SALMO XXVIII SALMO XXX

SALMO XXIX.

1          O Prencipi e signori,
     A Dio solenni onori
     D’alta potenza date.
     Cantate in degni modi,
     Al suo gran Nome lodi,
     E nel divin palazzo l’adorate.
2          Su per l’onde del mare
     S’ode il Signor tonare,
     Con voce spaventosa.
     Per le nubi del cielo,

     Cinto d’opaco velo,
     Gira fremendo in foggia maestosa.
3          E danno alteri suoni
     I rimbombanti tuoni,
     Messi di sua grandezza.
     Quell’intronar sovrano
     I cedri del Libano
     Schianta di netto e fulminati spezza.
4          E, qual vitel trescante,
     Quelle robuste piante
     Fa saltellar attorno.
     Libano e Sirione,
     S’irato avvien che tuone,
     Fa traballar, qual figlio d’alicorno.
5          Ed iscoppiar faville
     E fiamme, a mille a mille,
     Di rotte scheggie in guisa.
     E tremar il diserto,
     D’un moto vago e ’ncerto,
     E l’erma di Cadés piaggia conquisa.
6          E, pel crudo ruggire,
     Fa cerve partorire,
     E selve ombrose spoglia.
     Ma, del Signor, intanto,
     L’eccelsa gloria e vanto,
     Cantano i giusti entro la sacra soglia.
7          La traboccata piena
     Egli, col cenno, affrena,
     Da l’eterno suo trono.
     A la sua cara gente
     Farà, qual Re clemente,
     Di forza e pace e d’alma grazia dono.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.