< I Salmi di David (Diodati)
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SALMO XXIV SALMO XXVI

SALMO XXV.

1          A Te, con vivo zelo,
     Ergo la mente al cielo.
     In te, Dio mio, confido:
     Non lasciar che l’infido
     Stuolo di me festeggi,
     E che, me vinto, a suo piacer motteggi.
2          Niuno, che ’n te spera,
     Unque avverrà che pera,
     Del suo pensier deluso.
     Trabocchi pur confuso
     L’uom che, senza ragione,
     Contra me muove disleal tenzone.
3          Guidami ne’ tuo’ calli,
     A fin che mai non falli.
     Mostrami il buon sentiero
     Del tuo sacrato vero.
     Fammi avvisato e scorto:
     Che Dio tu se’, da cui scampo m’è porto.
4          O Dio, mia salda spene
     A te solo s’attiene.
     La somma tua pietade
     Or rimembrar t’aggrade:
     Ed il favor paterno,
     Che d’immoto durar ha vanto eterno.

5          De l’età mia novella
     I peccati cancella,
     Ed ogni azion maligna,
     Per tua mercè benigna.
     In tua presenza diva
     Fa che di me sie la memoria viva.
6          Buono e giusto è il Signore,
     Per ciò trarrà d’errore
     Chi dietro al mal travia:
     E la diritta via,
     Gli umili e mansueti
     A seguitar farà saggi e discreti.
7          Sempre il Signor procede
     Con caritade e fede,
     Verso chi serva in fatti
     Le sue parole e patti.
     Per amor di te stesso,
     Rimetti il grave mio mortal eccesso.
8          Qual fie pur l’uom, che Dio
     Tema d’affetto pio?
     Ei gli farà savere
     Qual camin dee tenere:
     E dimora beata
     Fra dovizia di ben gli sarà data.
9          Anc’avrà il suo legnaggio
     De la terra il retaggio.
     Dio face a’ suoi devoti
     I suo’ consigli noti.
     E inaspettate e nuove
     Del patto suo tuttor dà lor le prove.
10          Alzo a lui, senza posa,
     La vista dolorosa:
     Perch’ei sciorrà quel laccio,
     Che mi dà al piede impaccio.
     Volgi l’occhio pietoso
     Ver me, che son soletto e bisognoso.

11          I’ sento doglie molte
     Dentro ne l’alma accolte.
     Alleggiarle ti piaccia:
     E, con propizia faccia,
     Mirar l’angoscie mie,
     E tutte perdonar le colpe rie.
12          Pon mente a’ mie’ ribelli,
     Perchè son molti; e felli
     Han contra me rancori.
     Trammi d’affanno fuori,
     Ch’onta non mi confonda,
     Poscia che l’alma in te s’affida e fonda.
13          Siemi guardia e difesa
     Contra ogni ostil contesa,
     La mia drittura intera:
     Perchè ’n te ho fede vera.
     Tu sol, che vuogli e puoti,
     Israel salva e d’ogni mal riscoti.

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