< Il Conte Rosso < Atto secondo
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Atto secondo - Scena quarta Atto secondo - Scena sesta

Challant, Clara e detti.

Challant

correndo.

Sire, sire!
Amedeo
Ibleto!
Challant
Rimandate costoro.

Amedeo esita.

Rimandate
Costoro, per pietà!

Ad un cenno di Amedeo escono Savino, Ilario e Besso.

Amedeo
Che avvenne?
Clara
Sire,
Giunge la grande Contessa.
Amedeo
Mia madre?
Chi sei, perch'io ti creda?
Clara
Una meschina
Della Contessa madre. Io la seguiva
Su per la strada che sale da Ivrea,
Quando intesi nomar fra due villani
Il conte di Challant. Venni in sospetto
Della vostra presenza e m'indugiai
Per darmi al bosco; donde, tolto a guida
Un fanciullo e correndo e inerpicandomi
Per macchiosi dirupi, eccomi giunta
Ad avvisarvi.
Amedeo
È presso?
Clara
La precedo
Forse di un'ora. In tortuosi giri
La sua strada s'allunga e la chinea
Lentamente procede.
Amedeo
Oh mie perdute
Speranze!
Challant
Noi siam forti.
Amedeo
È solo forte
Chi sa gittar gli affetti come vuota
Guaina, inciampo al corso.
Challant
La minaccia
Può condurla ad accordi.
Amedeo
Essa con tutta
La vital fiamma del cor mi respinge;
Io la respingo con tutta la giusta
Mia coscienza. Accordi noi!

A Clara.

Che attendi?
Sei tu qui per spiarmi? E chi ti mosse
Al non richiesto avviso? Va.
Challant
Fidate
In lei, vien da Borburga, io la condussi
In Ripaglia.
Clara
Di me, sire, non curo.
Ma, se può una meschina osar consigli,
Guardatevi da Bona: essa non cela
Il malo sdegno.
Amedeo
Taci.
Challant
Provvedete,
Preme il tempo.
Amedeo
Challant, non mi soccorre
Un sol consiglio! La mia buona mente,
Già sì pronta al riparo, mi si stagna
Come lago per gelo, e nell'estrema
Ora la consueta opra ricusa.
Io con mia madre! Qui non è terreno
D'ipocrite menzogne; aperta scatta
Qui nell'urto terribile la fiamma,
E l'incendio che avvampa o madre o figlio
Divora, e sul mio nome immacolato
La sua densa caligine depone.
Challant
Vi smarrite di core!... all'opra, all'opra.
Amedeo
Vieni, io le cedo campo: non mi regge
L'animo d'affrontarla.
Challant
E tanto ancora
L'amate!
Amedeo
Il mio buon nome, amo.
Challant
Nol salva,
Ma lo infama, la fuga. Il dado è tratto:
Impegnaste la fede a quei villani.
Di private contese essi non sanno,
Essi fidan nei patti, e li tradite
Coll'abbandono. Voi siete il signore
Vostro in tutto il poter; chi vi s'oppone
Si fa ribelle. Voi solo nasceste
Di Savoia, la madre è una Borbone.
L'onta al ceppo risale. La catena
Feudal nei maschi s'inanella e, voi
Giusto, nei figli si rannoda intera.
La colpa altrui vi fa trista la vita,
Vi disonora la vostra. Scegliete.
Amedeo
Ritenteremo la prova.
Challant
E se intanto,
Disperati di voi, tornano al primo
Mal consiglio i villani?
Amedeo
Che?
Challant
Se a notte
Il minacciato eccidio...
Amedeo
Chiama Ilario,
Le sue genti raduna, occupa in armi
La rocca, e il resto a Dio!
Challant

fa per uscire, poi a Clara.

Son molti armati
Colla Contessa?
Clara
Cinque lance, scelte
Fra le genti del sir di San Martino.
Amedeo
Del sir di San Martino!

A Challant.

Attendi.

Va verso la porta.

Ilario!

Ilario entra.

Manda vedette sulla via d'Ivrea
E dammi avviso di tutto.

Ilario esce. A Clara.

Or pon mente:
A che ne vien mia madre?
Clara
A un'adunata
Coi diserti baroni.
Amedeo
Essa è l'attesa
Dei baroni?
Clara
E chi mai?
Amedeo
Non han contezza
Di me, dunque?
Clara
Vi credono nel campo
Dei ribelli.
Amedeo
Siam salvi. Il designato
Prigione è Bona.
Challant
Bona?
Amedeo

a Clara.

Odi. Mia madre
Fu che scelse a convegno questa rocca?
Clara
Mah...
Amedeo
Rispondi.
Clara
No, sire. Essa teneva
Per Ivrea, ma si arrese alle iterate
Preghiere dei baroni, ché gli avversi
Ghibellini vi temono.
Amedeo
Quei lupi
L'hanno tratta al lor covo. Oh, un buon consiglio...
Presa la madre, io la ricompro, e il prezzo
È un patto di sevizie. A noi!
Challant
M'apposto
Contro i due sgherri d'Albiano?
Amedeo
Guàrdati
Dal farlo. Per un regno non vorrei
Indugiarli d'un passo. Spargi voce
Di mia madre, che giunge e ch'io l'attendo,
E che un comun proposito ci unisce.
Va, corri, io qui t'aspetto.

Challant esce.

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