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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
Prologo - Scena seconda | ► |
Il Re Carlo VI seduto in trono. I Duchi di Borgogna, di Lorena, d'Angiò, ed il Conte di Savoia seduti su di un bancone a baldacchino, minutamente scolpito e fregiato a dipinti e dorature. Il Conte di Challant, il Conte di Seyssel, l'Araldo di Savoia, Gentiluomini, Scudieri, Valletti. L'Araldo d'Inghilterra, in piedi in faccia al Re, campeggia nella scena.
- Araldo d'Inghilterra
- Al Re di Francia i Conti ed i Baroni
- Dell'oste d'Inghilterra, entro le mura
- Di Borburga serrata, invian salute.
- E pregano da lui che non gli spiaccia
- Consentire agli armati ozi sollazzo
- Di festevole giostra, onde, se avvenga,
- Pria di comun consentimento scorra
- Giusta le norme di cavalleria
- In campo chiuso e per illustre mano
- Il buon sangue di Francia e d'Inghilterra
- Anziché in cieca mischia, all'inglorioso
- Dei mercenari eserciti confuso.
- Sire, se a noi conforta il tuo regale
- Assenso, il guanto della sfida io reco.
Getta il guanto.
- Il Re
- Bel cugino d'Angiò, cogli quel guanto
- E porgilo. Nel nome dei vassalli
- Nostri, Noi Carlo Re teniam la sfida.
- Ma qui il fiore di Francia ed i congiunti
- Son di nostra Corona, e poiché è legge
- Che sol fra i pari in sangue e cortesia
- S'incrocin l'arme, araldo, io ti richieggo
- Del nome dei campioni a noi dall'oste
- D'Inghilterra proposti.
- Araldo d'Inghilterra
- I più famosi
- Che vanti il trono dei Lancastro: Enrico
- Di Pembrocche, Giovanni d'Arundello
- E Sigismondo d'Honiton.
- Il Re
- Lignaggi
- Noti ai guerrieri di Francia. Vogliamo
- Che sian tosto introdotti.
All'Araldo consegnandogli una catena d'oro.
- A te, del regio
- Compiacimento in segno. Or vanne, e a noi
- Chi ti manda conduci. Avrem domani
- Per lieto evento il lor danno, siccome
- Di temuti nemici; oggi teniamo
- A grato onor chiamarli ospiti nostri.
L'Araldo parte. Agli Scudieri.
- Preparate la lizza e vi campeggi
- Lo scudo di mia Casa. Alla prodezza
- De' miei baroni i gigli d'oro affido.
- I Duchi di Borgogna e di Lorena
- Sian giudici del campo.
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