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XV.


Il Gondolier, sebben la notte imbruna,
     Remo non posa, e fende il mar spumante,

     Lieto cantando a un bel raggio di Luna,
     «Intanto Erminia in fra l’ombrose piante».
Nè perchè roco ei siasi, o dolce ei cante,
     Biasmo n’acquista, o spera lode alcuna:
     5Canta così, perchè de’ carmi è amante,
     Non perchè il sordo mar cangi fortuna.
Tal mi son’io che già per lungo errore
     Solco un vasto Oceàno, e veggio, o parmi
     Non lungi il porto, e canto inni d’Amore.
10Non canto nò per glorioso farmi,
     Ma vò passando il mar passando l’ore,
     E in vece degli altrui, canto i miei carmi.

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