< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto XX
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SONETTO XX.

18 decembre 1792.

Ferro, torchj, destrieri, inchiostro, e tede,
E tripartiti nastri, e scalzi fanti,
E in barbarica lingua balbettanti
Oratori, che al tema tolgon fede:
Tai di guerra apparecchi, a se ben vede
Or la torbida Europa sovrastanti;
E di Gallesca libertade i pianti
Ogni contrada udirsi in sen già crede.
Trema ogni abbiente; il non abbiente esulta:
Giunto è il regno de’ cenci; osa pur tutto
Tu, che temer non puoi confisca, o multa. —
Sì mostruoso rio servaggio brutto,
Che a libertà vera e sublime insulta,
Dei Semi-ingegni, e Semi-lumi è il frutto.

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