< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
Questo testo è completo.
Sonetto XXV
Epigramma XIII Sonetto XXVI

SONETTO XXV.

12 luglio 1794.

Anco l’Asia tremar già fean gli schiavi
Di Maometto stupidi, e feroci;
Barbari, all’ombra di mentite voci,
Spegnendo i buoni, e sollevando i pravi.
Tali i Galli vediam (già servi ignavi)
Fatti ora servi audacemente atroci,1
Tutte di sangue abbeverar le foci,
Solo ai pessimi usando atti soavi.
Ma, veri alti fanatici avvampanti,
Ivan spontanei gli Arabi a lor sorte,
E la vittoria, e il Ciel vedeansi avanti.
Stan la fame, e le scuri, e le ritorte
Dietro ai Gallici eserciti ondeggianti,
Che spesso han palma dal timor di morte.

  1. Accenna la seconda invasione fatta in tutto il Belgio dai Francesi nel maggio, e giugno del 1794; la quale riuscì loro, perdendo due o tre giornate consecutive, e mandando sempre innanzi altri nuovi schiavi in vece degli uccisi, supplemento che mancava agli Austriaci.


Note

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.