< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto XXVIII
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SONETTO XXVIII.

18 dicembre 1794.

Del Popol piaga, e non del Popol parte,
La Plebe ell’è; che vizïosa, ignuda,
Tremante serva, e servilmente cruda,
Le corrotte cittadi ingombra e parte.
Fera, volubil, stupida, in altr’arte,
Che bramar tutto, e nulla oprar, non suda:
Sempre anelante, ch’argine si schiuda
Onde inondando possa ella ingojarte.

Popolo siam noi soli, a cui l’artiglio
D’immondi bruti la ragion troncava;
Noi, fatti dotti dal commi periglio. —
A freno, a fren, la insana greggia ignava:
Pane, e Giustizia, e inesorabil ciglio,
In uom la cangi; o la perpetui schiava.


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