< Il Misogallo (Alfieri, 1903)
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Sonetto XXXVIII
Epigramma XXXVII Sonetto XXXIX

SONETTO XXXVIII.

20 gennaio 1796.

XXIV.    Agorastocles. Agite, inspicite, aurum est.
Collybiscus. Profecto, Spectatores, comicum.

Plautus, Poenulus, III, 2, 20.

Ag.    Oro è questo, guardatelo.
Coll.                                              Davvero
          Spettatori, gli è un oro da commedia.

L’Assegnato, è tra i Galli un fogliolino
Con cifre, e bolli, e firme, emblemi e motti:
Finge, e scaccia i metallici prodotti:
Ridendo il dai, ma il prendi a capo chino.

Nozze, ove in acqua è trasmutato il vino,
Son queste; e muto il reo prodigio inghiotti:
E se increduli v’ha, tosto fien dotti
Dal carnefice Popol Parigino.
Breve poter, ma immenso, ha l’empia carta,
Che i già ricchi, or pezzenti, e disperati,
Coll’affamata plebe in un coarta.
Tutti a forza il Terror li spinge armati;
Vincon l’Europa, ch’anzi a lor si apparta:
Ma non può Gallia vincer gli Assegnati.


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